È primavera, anche se annacquata.
Lo capisci dagli odori, dal sole che tira tardi un po’ di più la sera, dalla pelle che si scopre timida e pallida, dai sorrisi fiduciosi, dai brividi più dolci.
E allora ti fai prendere per mano, ti lasci andare a risate che smuovono i passanti con il loro fragore, lasci che il vento ti scompigli i capelli e i pensieri.
Guardi con fermezza occhi profondi, ti lasci avvolgere dalla pienezza di un abbraccio.
È la stagione della speranza, del cuore che batte, della vita che riprende, dell’alba che sale dal mare.
È la primavera che scalda il cuore ed illumina di rosa tutto il resto, che anche quando va tutto storto riesci a vedere che il tuo calice è mezzo pieno.
È il momento dei grandi progetti, delle valige sempre pronte che non si disfano ma solo si aggiustano.
È la stagione dei baci rubati e regalati, senza pensieri, senza rimpianti.
Della primavera ricordi le canzoni che passano alla radio, il sapore delle domeniche e le farfalle che tornano nello stomaco.
Bisogna aver coraggio in primavera, lasciarsi andare… Aggiungere due parole in più ad un timido “idem”.
Non solo tu non vedi l’ ora che arrivi la primavera dove noi non guardiamo la finestra e non vediamo il brutto tempo ma vediamo il sole che fa venire da noi quel sole caldo che ci trasmette calore e non questa pioggia fredda