“… No. Really?”
Ho pensato fosse giusto scrivere il mio testamento, buttare giù i miei ultimi pensieri da ventenne.
Prima che tutto sparisca, prima che non abbia più senso, prima che sia solo un ricordo.
Chissà se inizieranno i rimpianti e i timori che non sia più tempo e non ci sia più spazio (“…e mai nessuno capirà” – cit.).
Che magari la mattina dopo ti svegli e hai la bocca piena di luoghi comuni, frasi fatte e in testa un capello bianco.
Chissà se è vero che gli anni passano, ma che le stagioni non sono più quelle di una volta e che le donne sono veramente donne solo a 40 anni.
Davvero quel giorno ti svegli e ti senti pesante? Pregna di mille responsabilità e carica di aspettative (altrui)?
Io credo che il 20 febbraio mi sveglierò in ritardo, con l’ansia di perdere il treno. Ma non metaforicamente… per davvero.
Scaricherò la batteria dell’iphone almeno tre volte, resterò sorpresa per messaggi ricevuti da mittenti inaspettati, spererò in un paio di telefonate che non arriveranno, imprecherò alle 23.58 sbottando con un “ecco, non mi ha fatto gli auguri. Black List“.
Nel mezzo ci aggiungo molto champagne, un discreto quantitativo di vodkatonic, una degustazione di Cosmopolitan, qualche grammo di RubyWoo sui denti, fitte ai piedi doloranti, addominali indolenziti dalle risate, bocche spalancate e commenti al vetriolo.
Invece credo più probabile che la mattina dopo sentirò un senso di pesantezza, una fitta allo stomaco e magari anche un discreto cerchio alla testa.
Ma mi sento anche di poter prevedere tranquillamente che non ci sarà niente che un’Aspirina non potrà risolvere.
Facile gestire le responsabilità a trent’anni, no?
Non inizierò ad azzannare maschi ai polpacci a causa di uno Swatch che inizia a ticchettare.
Non è nel mio stile, e mi hanno convinta a lasciar stare mostrandomi inconsapevolmente le conseguenze di queste “ansie” da “trova-un-uomo-accoppiati-fidanzati- sposati-figlia“.
Non so nemmeno se smetterò di ballare sui tavoli, cantare per strada, ridere ad alta voce, camminare scalza qua e là e indossare bralette.
Ho appena ricominciato dopo tanto tempo e le tette mi stanno decisamente sù.
Non so se la foto simbolo di questi 30 anni (quella da mostrare ai posteri) riuscirà ad essere realmente quella con me, la corona in testa, lo champagne in una mano e le Louboutin nell’altra.
Non lo so solo perché non ho la certezza di riuscire a coordinare tutte quelle cose contemporaneamente nel tempo di uno scatto.
Se poi al rientro dai festeggiamenti del “dirty thirty” dovessi accorgermi che nulla è cambiato…
Bè, ammettiamolo, non sarebbe poi così male.
😊 come dire “…comunque vada sarà un successo!” Auguri per il 20!
Thanx ❤️😘
Non sai quanto mi hai fatto sorridere con questo articolo. Io sono prossima ai venti e sento le tue stesse cose. Non mi sento “vecchia” ma per me finirá l’adolescenza con tutti i picchi ormonali e quello che ne consegue. Ammetto che affronterò il traguardo dei venti con non poca nostalgia. Ah, i trenta mi spaventano.
Non devono spaventarti ne i 20 ne i 30! L’età è solo un numero scritto su un pezzo di carta… Conta quello che senti dentro! ❤️